La Guida Definitiva ai Vini Rosati

GUIDA AI VINI ROSATI


Con l’avvento della primavera e con l’estate alle porte, viene quasi naturale approcciare i vini rosati, una categoria di prodotti che pian piano si sta facendo sempre più spazio anche nelle occasioni più importanti. Il mondo dei vini rosati è ampio e davvero interessante e all’interno di questa guida ci poniamo l’ambizioso obiettivo di tracciarne una panoramica completa.

Cosa sono i vini rosati

Tutti coloro che amano i vini rosati, sanno bene che questo termine indica una moltitudine di prodotti che variano per stile, caratteristiche, vitigni impiegati e processi produttivi. Si fa presto a dire “vino rosato”, ma dietro questa parola si cela un mondo che devi assolutamente comprendere. Non solo i vini rosati espongono una miriade di colori che vanno da quelli più tenui a quelli più concentrati, ma devi assolutamente sapere che alcuni vitigni si prestano in maniera esemplare a questo stile e, soprattutto, esiste una zona vitivinicola, in Francia, che ha costruito il suo successo commerciale sulla produzione – e commercializzazione – di questi magnifici prodotti. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di comprendere i processi produttivi concessi nella produzione dei rosè.

Come si producono i vini rosati

Sono tre i processi produttivi che portano alla produzione dei vini rosati, e tutti e tre esercitano un fascino incredibile!

CONTATTO CON LE BUCCE
Il processo di macerazione per i vini rosati si ispira a quello utilizzato per i vini rossi, in cui le uve vengono schiacciate e lasciate in contatto con le bucce. Tuttavia, nei rosati, questo contatto è molto più breve, variando da alcune ore a una settimana. La durata influisce direttamente sulla tonalità del vino: un tempo minore di macerazione produce un colore più pallido. Segue poi la svinatura, durante la quale il succo viene separato dalle bucce e lasciato fermentare fino alla completa maturazione. La pressatura diretta rappresenta un’alternativa che facilita la produzione di rosati particolarmente chiari, specialmente da uve con bucce scure.

SAIGNEE
Saignée, un termine francese che traduce “sanguinare”, è tipicamente un prodotto secondario della vinificazione dei vini rossi, dunque non un rosato creato intenzionalmente. Utilizzata frequentemente in aree dove i vignaioli aspirano a vini rossi più densi e intensi, questa metodologia serve a intensificare il succo residuo rimuovendo una parte all’inizio della macerazione. Il vino che se ne ricava evidenzia un carattere più solido e prevalente.

MISCELAZIONE
La miscelazione è un metodo alternativo usato dai produttori di vino, che consiste nel combinare vino rosso con vino bianco per creare quello che comunemente si chiama vino “blush”, tipico di alcune regioni del Nuovo Mondo. Sebbene ci siano diverse tecniche disponibili per la produzione di rosato, la scelta finale dipende dagli obiettivi specifici dei produttori.

I migliori vini rosati

principali vini rosati


Come puoi vedere dall’immagine, i vini rosati sono molti e variegati!

Come potrai immaginare, non c’è un vino rosato migliore rispetto ad un altro, tutto sta al gusto personale che, ovviamente, è soggettivo. La Francia ha pionierizzato nel rilancio del vino rosato, investendo significativamente nella denominazione Provence AOC, utilizzando uve quali Grenache, Mourvedre, Syrah e Carignan, ma soprattutto ha dato rilevanza alla sua AOC di spicco assoluto, parliamo di Bandol. Sempre in Francia, nella Valle del Rodano, Lirac ma soprattutto Tavel sono due AOC destinate alla produzione di vino rosato sempre dalle stesse identiche uve – questi sono vini rosati dal colore scuro e dai profumi dominanti -. Nella Valle della Loira il Cabernet Franc si presta benissimo a questo stile a Chinon, nella Touraine e nell’Anjou, mentre a Bordeaux viene prodotto il celebre Clairet, un mix tra un vino rosso delicato ed un vino rosato elaborato da uve Cabernet e Merlot. In Italia, la Puglia si distingue come la regione leader nella produzione di questo stile, sfruttando la versatilità delle uve Negramaro, Malvasia Nera e Primitivo. Anche l’Alto Adige è rinomato per i suoi rosati, prodotti principalmente da Lagrein, Pinot Noir e Schiava. Vicino al Lago di Garda, nelle zone del Bresciano e del Veronese, si produce il Chiaretto, noto per la sua leggerezza e i delicati profumi di melograno e acqua di rose, caratterizzato da un’acidità fruttata e una persistenza aromatica fine. Anche la Spagna dice la sua in termini di vini rosati – o, per meglio dire, Rosado -; nei Paesi Baschi, a tal proposito, prevale il Txakoli, un rosato effervescente e particolarmente delicato. Nella Navarra e nella Rioja la questione inizia a diventare più seria. Da Grenache e da Tempranillo nascono vini di grande spessore gustativo, che acquisiscono una fisionomia importante nelle versioni Reserva – dove i vini invecchiano per oltre 12 mesi.

L’abbinamento cibo vino con i rosati

Chiaramente, anche in questo caso l’abbinamento dipende moltissimo dalla tipologia di vino rosato a cui ci rivolgiamo. Ad esempio, i “vini rosati tenui e delicati” si abbinano eccellentemente con un’insalata di polipo, con carni bianche, con formaggi freschi come la mozzarella di bufala o la burrata pugliese. Il Bandol, lo Chinon e il Cerasuolo d’Abruzzo, prodotti rispettivamente a partire da Grenache, Cabernet Franc e Montepulciano, richiedono in abbinamento una pietanza più strutturata e di carattere, come ad esempio, un formaggio saporito come il brie o l’asiago, o primi piatti conditi con del sugo di pomodori oppure con del gustosissimo sushi. Vini rosati di struttura come quelli derivanti dal Negroamaro, come le varianti della Navarra o i Lagrein Kretzer, esprimono morbidezza, alcol e avvolgenza e, di conseguenza, richiedono pietanze più articolate, come ad esempio il taleggio, le lasagne alla bolognese, un bollito o anche della tempura. Terminiamo con i vini rossi travestiti da vino rosato, come ad esempio le versioni della Rioja, i Tavel o il Clairet. Questi vini sono a tutti gli effetti dei vini rossi e richiedono a tavola portate importanti come ad esempio del Grana Padano, primi piatti a base di ragù, un piatto a base di anguilla oppure una bistecca ai ferri.

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