Nonnas: il film americano su Netflix che celebra il cibo italiano in America
C’è un’Italia che vive fuori dai confini italiani. Non quella delle sagre o delle fiction, ma quella vera, fatta di accenti misti, ricette tramandate a voce, fotografie ingiallite e dialetti che si incontrano nei salotti del New Jersey. È un’Italia che non si vede, ma si sente. Nei pranzi della domenica, nei gesti ereditati, nei “quanto basta” che non si misurano ma si ricordano. È quell’Italia — sopravvissuta all’oceano, ai decenni e al silenzio — che Nonnas, il nuovo film Netflix firmato Stephen Chbosky, porta in scena con semplicità, affetto e (finalmente) senza caricature. Un racconto delicato ma incisivo, che riesce a parlare di identità, appartenenza e cucina senza mai risultare banale.

Nonnas | Photocredits © Netflix
Una storia vera che sa di casa
Nonnas prende ispirazione dalla vicenda reale di Joe Scaravella, italo-americano nato e cresciuto a Staten Island, che dopo la morte della madre e della nonna decide di fare qualcosa di insolito: aprire un ristorante. Ma non un ristorante qualsiasi, bensì un ristorante che celebrasse le tanto amate radici italiane.
All’Enoteca Maria, ai fornelli ci sono solo nonne vere, donne italiane di una certa età che cucinano piatti regionali come si faceva “a casa”, prima che la cucina diventasse spettacolo. Donne con accenti diversi, mani segnate dal lavoro e una memoria culinaria che non ha bisogno di appunti.
L’idea è semplice quanto potente: ogni sera, una nonna diversa. Ogni piatto, una storia. Ogni servizio, un pezzo d’Italia che prende vita a Staten Island. Non è intrattenimento: è trasmissione orale attraverso il cibo, come avveniva un tempo nelle cucine di famiglia.
Tradizione che resiste, anche a migliaia di chilometri di distanza
un mondo dove la seconda e terza generazione rischiano di conoscere l’Italia solo attraverso il filtro dei social o i racconti filtrati dei nonni, Nonnas mostra cosa succede quando la memoria si impasta con la farina, e diventa qualcosa che si può condividere, servire e gustare.
Il punto di partenza è il lutto — Joe ha perso le due donne che lo hanno cresciuto — ma da lì nasce qualcosa di vitale: un ristorante che è anche spazio di elaborazione affettiva, centro culturale non dichiarato, atto d’amore collettivo.
Nel film, Vince Vaughn interpreta Joe con una tenerezza inaspettata, mentre le quattro nonne protagoniste vengono portate in scena da un cast d’eccezione: Susan Sarandon, Brenda Vaccaro, Lorraine Bracco e Talia Shire. Sono figure diverse tra loro, ma accomunate da una cosa: cucinano per raccontarsi, e quando lo fanno, la narrazione prende corpo. Tra un soffritto e una confidenza, emergono vite vissute, ferite rimaste aperte, ma anche una forza silenziosa che solo l’età — e la cucina — sanno dare.
Emigrazione silenziosa, cucina che parla
Nonnas non è un film sull’emigrazione, ma è profondamente figlio di quella storia. Ogni dettaglio — dai nomi, alle tovaglie a quadretti, alle mani che sanno impastare senza guardare — racconta un’identità nata in Italia ma cresciuta in America, tra adattamenti, nostalgie e un continuo desiderio di non perdere sé stessi. Il film non mostra partenze o approdi, ma racconta il “dopo”: il modo in cui gli italiani all’estero hanno preservato il proprio essere italiani anche lontano da casa, attraverso ciò che sapevano fare meglio — cucinare, ospitare, trasmettere affetto tramite il cibo.
E qui la cucina non è comfort food: è atto culturale, rituale di appartenenza, baluardo contro l’omologazione.
In tempi in cui la parola “tradizione” rischia di diventare uno slogan, Nonnas la restituisce alla sua dimensione più autentica: qualcosa che non si mostra, si vive.
Emigrazione silenziosa, cucina che parla
L’Enoteca Maria esiste davvero, e si trova a Staten Island, New York. Nata come ristorante dove a cucinare erano solo nonne italiane, selezionate per raccontare attraverso i piatti la varietà delle cucine regionali, oggi è diventata qualcosa di molto più ampio. Con il tempo, infatti, il progetto si è evoluto: alle nonne italiane si sono affiancate donne provenienti da tutti i continenti, ciascuna con la propria cultura, i propri ingredienti e una storia da raccontare. Dalla cucina piemontese a quella dello Sri Lanka, passando per l’Uzbekistan, il Perù, l’Egitto, il Giappone e l’Argentina: ogni sera l’Enoteca Maria cambia volto, sapori e accenti, ma resta fedele a un principio chiave — cucinare piatti autentici, preparati con mani esperte e memoria viva.

La vera Enoteca Maria, NY
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Perchè vedere Nonnas?
Perché non cerca l’effetto wow, ma racconta qualcosa di vero, con delicatezza e rispetto.
Perché dà spazio a figure spesso ignorate nel racconto popolare: le donne anziane, custodi di una saggezza non spettacolare, ma preziosa. Perché mostra che la cucina – quella vera, non estetizzata – è ancora oggi un linguaggio potente, capace di connettere generazioni, guarire ferite, tenere viva un’identità anche lontano da casa.
Nonnas è un piccolo film che dice cose grandi.
Non cerca di impressionare, ma di far ricordare. E ci riesce.
In un’epoca in cui tutto cambia in fretta, Nonnas ci ricorda che alcune cose — come l’amore trasmesso in una ricetta — sono fatte per restare.