La Provenza ha il suo primo cru: svolta storica per Sainte-Victoire e i rosati francesi
La notizia è di quelle che fanno rumore : la sottozona Sainte-Victoire ha ufficialmente ottenuto lo status di cru all’interno della denominazione Côtes de Provence. Un passaggio che segna un prima e un dopo per i vini provenzali — in particolare per quelli rosati — e che punta a consacrare la qualità e il potenziale di uno dei territori più vocati del sud della Francia. Ma cosa significa davvero diventare cru? E perché questa zona, finora conosciuta per la sua bellezza paesaggistica e la freschezza dei suoi vini, oggi sale di grado nel gotha enologico francese?
Scopriamolo insieme.

Focus su Sainte-Victoire, Provence
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Provenza, la regione mediterranea
La Provenza è una delle regioni vitivinicole più affascinanti e complesse della Francia. Baciata dal sole del Mediterraneo, cullata dal vento del Mistral e scolpita da suoli calcarei e scistosi, questa terra vanta una tradizione vinicola millenaria che risale all’epoca dei Greci e dei Romani. Il paesaggio è una poesia di colline ondulate, lavanda in fiore, oliveti antichi e vigneti ordinati che digradano verso il mare.
I vitigni protagonisti sono quelli del sud: Grenache, Cinsault, Mourvèdre e Syrah, a cui si aggiungono Rolle (Vermentino), Clairette e Tibouren per i bianchi e rosati. La Provenza è universalmente riconosciuta come la patria del rosé gastronomico: secco, elegante, minerale, con un colore che ricorda la buccia di cipolla o il petalo di pesca. Ma non sono da trascurare i rossi, sempre più ricercati, soprattutto nelle zone collinari interne. Tra le denominazioni più importanti c’è la Côtes de Provence AOC, un’area vasta e variegata che comprende cinque sottozone identificate come Dénominations Géographiques Complémentaires (DGC): La Londe, Fréjus, Pierrefeu, Notre-Dame des Anges e, fino a ieri, Sainte-Victoire. Oggi, quest’ultima fa un salto di qualità.
Il nuovo cru di Provenza: benvenuta Sainte-Victoire
Con l’ufficializzazione del nuovo status, la zona di Sainte-Victoire diventa a tutti gli effetti il primo cru della Provenza. Un riconoscimento che si applicherà sia ai rosati sia ai rossi prodotti in questa sottozona, e che arriva dopo anni di lavoro da parte dell’associazione dei viticoltori locali e del Conseil Interprofessionnel des Vins de Provence (CIVP).
Fino ad oggi, Sainte-Victoire era una delle cinque DGC all’interno della Côtes de Provence, istituita nel 2005 per sottolineare l’identità territoriale dei vini. Ma già allora si capiva che quella fascia di terra, adagiata lungo il fiume Arc e protetta dalla spettacolare Montagne Sainte-Victoire, meritava qualcosa di più. La promozione a cru riconosce ufficialmente l’unicità del terroir e l’eccellenza qualitativa dei suoi vini. Un passo che avvicina Sainte-Victoire ai grandi cru di altre regioni francesi come Borgogna, Bordeaux o la Valle del Rodano.
Al di là del cambio formale, lo status di cru implica una maggiore attenzione qualitativa, sia in vigna che in cantina. I produttori saranno chiamati a rispettare criteri più stringenti su rese, pratiche agronomiche, vinificazione e tracciabilità. Ma allo stesso tempo, potranno comunicare con più chiarezza il valore delle loro bottiglie.
Eric Pastorino, presidente del CIVP, ha sottolineato come questo riconoscimento sia parte di una strategia per rafforzare l’identità territoriale della Provenza e valorizzare le differenze tra le sue sottozone. Anche Paul Alary, responsabile marketing di Château Gassier, ha evidenziato che il termine cru è già compreso dai consumatori come sinonimo di qualità, e questo aiuterà a semplificare la comunicazione del prodotto sul mercato internazionale. Da parte loro, i produttori di Sainte-Victoire si dicono pronti alla sfida. Sophie Sumeire Denante, di Château Coussin, e Dorothée Sarlat, del Domaine La Grande Bauquière, vedono in questo passaggio uno strumento per rafforzare la percezione di alta gamma e sottolineare l’unicità dei vini del territorio.

Panoramica dall’alto di Sainte-Victoire
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