5 destinazioni di mare in Francia con il vino protagonista (e una fuga indimenticabile)
Spiagge mozzafiato, piccoli porti pieni di charme, cucina che profuma di burro e timo e — ovviamente — calici eccellenti. La Francia del mare non è solo Riviera e jet-set, ma una costellazione di luoghi autentici dove l’esperienza enogastronomica si fonde con il paesaggio. In questo viaggio ti portiamo in cinque destinazioni marittime dove il vino non è un contorno, ma un protagonista assoluto. Tra bianchi salmastri, rossi mediterranei e bollicine, queste mete sono perfette per chi cerca una fuga estiva memorabile.
All’interno di questo articolo ti spiego perchè questa estate devi assolutamente fare tappa in Francia, in una delle sue incredibili regioni vitivinicole, per un’esperienza davvero memorabile tra spiagge, cibo e dell’ottimo vino!
Patrimonio — Corsica
Tra Cap Corse e le calette del Tirreno, Patrimonio è la patria del vino corso. I suoi vigneti si adagiano su colline calcaree a pochi passi dal mare, accarezzati dal maestrale. Qui nascono i due vitigni-simbolo dell’isola: il Nielluccio, rosso austero e speziato, e il Vermentino, bianco sapido con un cuore agrumato. Una zona autentica, dove la viticoltura è ancora una questione familiare, fatta di mani, terra e sale.
I consigli di Become Somm:
Per capire Patrimonio partite da Clos Nicrosi, storica tenuta affacciata sul mare, e da Domaine Arena, dove il Nielluccio diventa poesia liquida. A pranzo fermatevi da U Palazzu per una cucina casalinga sincera e panoramica; per una serata più curata, scegliete A Casa di Ma, elegante e suggestiva. Non potete lasciare l’isola senza aver assaggiato charcuterie corse come lonzu e figatellu, l’agnello con fagioli, il formaggio brocciu, e una zuppa di pesce alla corsa che profuma di alloro e scogli.

Patrimonio, perla vinicola della Corsica
| Photocredits © Visit Corsica
Collioure — Languedoc Roussillon
Collioure è un borgo incastonato tra i Pirenei e il Mediterraneo. Famoso per i suoi tramonti fauvisti, è anche una delle zone vinicole più suggestive della Francia meridionale. Qui il Grenache e il Syrah si arrampicano sulle terrazze marine per dar vita a rossi strutturati e speziati. E poi c’è il Banyuls, il vino dolce che profuma di fichi, mare e cioccolato.
I consigli di Become Somm:
Passate dal Domaine La Tour Vieille per scoprire la profondità dei rossi locali, e dal Domaine Pietri-Geraud per un assaggio intimo nel cuore del borgo. Per mangiare bene e semplice, La Plage aux Mouettes è perfetta con vista sul mare; se invece cercate creatività e tecnica, Le 5ème Péché fonde cucina francese e giapponese con classe. In tavola non possono mancare le acciughe di Collioure, lo stufato di polpo, il formaggio pirenaico e un dessert al cioccolato col Banyuls ghiacciato.

Colliure, zona vinicola di prestigio
| Photocredits © France Comfort
Bandol — Provenza
Bandol è l’anima elegante della Provenza vinicola. Le sue spiagge dorate nascondono un entroterra collinare dove il Mourvèdre regna sovrano, dando rossi intensi, carnosi, profondi. Ma Bandol è anche sinonimo di rosé raffinati: gastronomici, secchi, vibranti, perfetti per i tramonti estivi.
I consigli di Become Somm:
Iniziate dal Domaine Tempier, mito assoluto del Mourvèdre provenzale, e poi Château de Pibarnon per capire come la tradizione può diventare poesia. Per una cena semplice ma perfetta andate da Le Yuka: vista mare e cucina provenzale sincera. Se invece volete impressionare, l’Hostellerie Bérard vi aspetta con il suo stellato d’autore. Da ordinare: ratatouille con erbe fresche, calamari farciti, agnello alla lavanda e un finale con formaggi cremosi e un rosé di grande eleganza.

Bandol, patria dei migliori rosè mondiali
| Photocredits © Camping Saint-Pons
Arcachon — Bordeaux
Arcachon è natura pura: pinete, ostriche, dune di sabbia che sembrano il Sahara, e il respiro dell’oceano. Ma anche vino, grazie alla vicinanza con Bordeaux. I bianchi di Graves e Entre-Deux-Mers, freschi e aromatici, sono compagni ideali per i piatti di pesce del bacino.
I consigli di Become Somm:
Visitate Château Carbonnieux per entrare nella storia dei bianchi bordolesi e Château Bauduc per un’interpretazione più accessibile e brillante. Per mangiare vista oceano c’è Chez Pierre, semplice e centrato. Se volete eleganza, Le Patio offre cucina creativa con un twist marino. In tavola: ostriche di Arcachon appena aperte, anguilla affumicata, rillette di tonno e torta basca con un bicchiere di Sauvignon bordolese ghiacciato.

Tutta la bellezza di Arcachon
| Photocredits © Winalist
Pornic — Loira Atlantica
All’estremo ovest della Valle della Loira, là dove il fiume si getta nell’Atlantico, sorge Pornic: cittadina affascinante affacciata su piccole baie, castelli sul mare e porticcioli vivaci. Siamo nel cuore del Pays Nantais, patria incontrastata del Muscadet Sèvre-et-Maine, uno dei vini bianchi più gastronomici e marini di Francia. Fresco, salino, spesso affinato “sur lie”, il Muscadet è fatto per i frutti di mare e le brezze dell’oceano.
I consigli di Become Somm:
Tappa obbligata alla cantina Domaine Luneau-Papin, che incarna l’eccellenza moderna del Muscadet, e da Domaine de la Pépière per chi cerca eleganza e mineralità. Per un pranzo in riva al porto scegli La Chaumière (casalingo e di tradizione), mentre se desideri un’esperienza più curata e panoramica, prenota da La Source. Il tuo menu ideale? Ostriche di Bourgneuf, moules frites, tartare di pesce bianco locale, formaggi di capra e — se sei fortunato — una tarte Tatin appena sfornata. Il tutto con un Muscadet freddissimo e minerale nel calice.

Immagine pittoresca di Pornic
| Photocredits © Interhome
Conclusioni
Che tu preferisca le scogliere frastagliate della Corsica o le baie silenziose della Loira Atlantica, c’è un filo rosso che unisce tutte queste mete: la capacità di regalare esperienze autentiche. In Francia, il mare non è solo paesaggio — è cultura, gastronomia, identità. E il vino ne è il complice perfetto.
Da Bandol al Pays Nantais, ogni zona ha una voce distinta: un vitigno che racconta la terra, una cucina che nasce dall’acqua e una comunità che ha fatto dell’accoglienza un’arte. Non si tratta di semplici fughe balneari, ma di viaggi sensoriali dove ogni sorso ha un senso e ogni piatto un’origine.