Guida ai vini dell’Alsazia
L’Alsazia è una regione unica nel panorama vitivinicolo francese, un crocevia culturale tra Francia e Germania che ha saputo trasformare la sua identità in una straordinaria ricchezza enologica. Qui, la precisione tedesca si fonde con l’eleganza francese, dando vita a vini bianchi aromatici, profondi e longevi. La regione è rinomata per i suoi Riesling secchi, i Gewürztraminer intensamente profumati e i Pinot Gris strutturati, oltre a una crescente produzione di Pinot Noir e Crémant d’Alsace di alta qualità. La storica Route des Vins, che si snoda per oltre 170 km tra villaggi fiabeschi e colline vitate, è il cuore pulsante di questa terra affascinante.

Mappa del vino, Alsazia
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🏛️ Storia dell’Alsazia
La storia del vino alsaziano è una delle più antiche d’Europa, e affonda le sue radici ben oltre l’epoca romana. I primi tralci di vite furono probabilmente introdotti già in epoca celtica, ma è con i Romani che si ha una vera e propria strutturazione della viticoltura. Tracce archeologiche indicano che già nel IV secolo d.C. esistevano insediamenti vitati lungo le pendici dei Vosgi, grazie al clima favorevole e alla morfologia collinare del territorio. Ma è nel Medioevo che l’Alsazia vive la sua prima grande epoca d’oro: monasteri benedettini e cistercensi, veri custodi dell’arte vinaria, curavano i vigneti con estrema perizia e selezionavano i migliori cru. Non a caso, alcuni dei terroir attuali corrispondono esattamente a quelli delle antiche abbazie. Durante i secoli XI-XV, i vini alsaziani erano tra i più prestigiosi d’Europa, esportati in tutto il continente, dalla Svizzera ai Paesi Bassi, fino alla corte imperiale di Vienna. In questo periodo, Strasburgo divenne uno dei più grandi mercati vinicoli del Sacro Romano Impero. Le varietà aromatiche, la possibilità di trasporto fluviale sul Reno e la reputazione di purezza e qualità fecero dell’Alsazia una delle capitali enologiche del mondo medievale. Ma la regione, posta a cavallo tra due grandi civiltà — quella francese e quella tedesca — fu anche teatro di invasioni, guerre e cambi di sovranità. La Guerra dei Trent’Anni (1618-1648) rappresentò un colpo durissimo per la viticoltura: villaggi distrutti, vigneti abbandonati, commerci bloccati. La ripresa arrivò solo nel XVIII secolo, con la spinta della borghesia e dei commerci locali, ma fu seguita da un’altra dura battuta d’arresto nel XIX secolo, con l’avvento della fillossera. La crisi fu aggravata da un altro fattore: l’annessione dell’Alsazia alla Germania (1871-1918), che cambiò drasticamente l’orientamento produttivo, puntando alla quantità più che alla qualità.
Dopo il ritorno alla Francia nel 1919, l’Alsazia ha affrontato una lenta ma decisa rinascita. L’istituzione della prima AOC (Alsace AOC) nel 1962 ha segnato l’inizio della valorizzazione moderna del patrimonio vinicolo alsaziano. Negli anni ’70 e ’80, sono state istituite le denominazioni Crémant d’Alsace e Alsace Grand Cru, e negli ultimi vent’anni si è assistito a un vero e proprio rinascimento qualitativo, grazie al lavoro di vigneron indipendenti, alla conversione al biologico e alla biodinamica e a una crescente attenzione alla parcellizzazione del territorio.
🌍 Clima e Suoli in Alsazia
Il terroir dell’Alsazia è tra i più complessi e affascinanti della Francia, plasmato da un equilibrio delicato tra clima, geologia e morfologia. È proprio questa combinazione unica a conferire ai vini alsaziani quella straordinaria precisione aromatica, finezza strutturale e trasparenza territoriale che li distingue nel panorama enologico mondiale.
Clima
L’Alsazia beneficia di un clima semi-continentale, reso unico dalla protezione naturale offerta dai monti Vosgi che si ergono a ovest della regione. Questa barriera montuosa blocca gran parte delle perturbazioni atlantiche, rendendo l’Alsazia la regione vitivinicola più secca della Francia, con una media annuale di precipitazioni inferiore ai 500 mm in alcune zone. Questa condizione climatica assicura estati calde, soleggiate e ben ventilate, e autunni lunghi e asciutti: un vero toccasana per la maturazione graduale delle uve e per la sanità dei grappoli, fondamentali soprattutto per vitigni delicati come il Gewürztraminer e il Riesling. L’elevata escursione termica tra il giorno e la notte contribuisce inoltre a preservare l’acidità naturale, sviluppare profumi fini e articolati e favorire la longevità dei vini, elemento distintivo dell’enologia alsaziana. La vendemmia avviene tardivamente, con possibilità di raccolta in vendemmia tardiva o in presenza di botrite nobile, elemento chiave per i famosi Vendanges Tardives e Sélections de Grains Nobles.
Suoli
La geologia dell’Alsazia è di una ricchezza straordinaria, tra le più variegate dell’intera Europa viticola. La regione si sviluppa lungo una stretta fascia pedecollinare di circa 15 km di larghezza e 170 km di lunghezza, tra le pendici dei Vosgi e il fiume Reno. In questa sottile dorsale convivono suoli granitici, marnosi, calcarei, argillosi, scistosi, arenacei e persino vulcanici. Ogni tipo di suolo influisce profondamente sulla personalità dei vini, esaltando le diverse sfumature dei vitigni coltivati. I suoli granitici, ad esempio, si trovano prevalentemente nell’Alto Reno e conferiscono ai vini un profilo più teso e verticale; le marne e i calcari, diffusi nei Grand Cru come il Hengst o il Brand, apportano rotondità e potenza; mentre i terreni vulcanici, rari ma presenti nel Grand Cru Rangen de Thann, donano ai vini una profondità minerale e una complessità aromatica fuori dal comune.
Questa varietà geologica ha portato alla creazione di 51 Grand Cru ufficiali, ciascuno con caratteristiche uniche di esposizione, pendenza, altitudine e composizione del suolo. La viticoltura qui è spesso eroica, con vigneti piantati su pendii ripidi a terrazza, che consentono una maggiore esposizione solare e una gestione ottimale delle risorse idriche.

I villaggi, in Alsazia, sono un vero spettacolo
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🍇 Vitigni in Alsazia
Se c’è una regione che ha fatto dell’identità varietale una bandiera, questa è l’Alsazia. Qui il concetto di mono-cépage (vino da un solo vitigno) è la norma: ogni bottiglia riporta in etichetta il nome dell’uva, cosa rarissima nel panorama francese. Questo approccio permette al consumatore di entrare in sintonia immediata con il carattere del vino, ma al tempo stesso richiede grande rigore produttivo. In Alsazia, ogni vitigno deve esprimere al massimo il terroir, in un dialogo continuo tra suolo, clima ed essenza varietale.
Il protagonista assoluto è senza dubbio il Riesling, vitigno che in Alsazia trova una delle sue espressioni più pure e longeve al mondo. Secco, teso, vibrante, il Riesling alsaziano si distingue da quello tedesco per la totale assenza di dolcezza residua (nella maggior parte dei casi) e per una maggiore struttura. Si esprime con note di agrume, idrocarburo, erbe aromatiche e pietra bagnata, ed è capace di invecchiare magnificamente per decenni.
Altro grande nome è il Gewürztraminer, varietà aromatica per eccellenza, che in Alsazia raggiunge vette di complessità e opulenza uniche. È un vino sontuoso, esplosivo, con profumi di litchi, rosa, pepe bianco, chiodi di garofano. Spesso vinificato in versione demi-sec o dolce, ma anche secco (con struttura notevole), il Gewürztraminer è un vino difficile da abbinare ma irresistibile da degustare da solo o con formaggi erborinati e cucina asiatica.
Il Pinot Gris, noto un tempo come Tokay d’Alsace, è un altro pilastro. È il più versatile tra i bianchi alsaziani, capace di interpretazioni sia secche che dolci, con corpo pieno, note di pera matura, fumo, spezie e frutta secca. L’Alsazia è anche una delle poche regioni a rendere grande il Muscat, in particolare il Muscat Ottonel e il Muscat d’Alsace, che producono vini secchi, aromatici, cristallini, dal profumo di uva appena colta.
Il Sylvaner, un tempo vitigno da vino semplice, oggi vive una nuova giovinezza: se coltivato nei giusti cru, dà vini freschi, vegetali, talvolta profondi, con un’eccellente capacità gastronomica. Non va dimenticato il Pinot Blanc, spesso usato per i Crémant, ma capace anche di declinazioni eleganti e sottili, e il Chasselas, oggi quasi scomparso ma ancora presente nei vini più quotidiani.
Infine, troviamo anche il Pinot Noir, unico vitigno a bacca rossa della regione. Per secoli trascurato, negli ultimi vent’anni sta vivendo un vero exploit, grazie al cambiamento climatico e a nuove pratiche enologiche. In alcuni cru (come nei dintorni di Rouffach o a Saint-Hippolyte), il Pinot Noir alsaziano dà vita a vini rossi delicati ma profondi.
🍯 VD e SGN
In Alsazia, la Vendange Tardive è un vero e proprio stile a sé, protetto da una delle legislazioni più severe e dettagliate di tutta la Francia. Letteralmente significa “vendemmia tardiva”, e si riferisce a uve raccolte settimane dopo la normale vendemmia, quando hanno raggiunto un livello di maturazione eccezionale. Questa surmaturazione avviene naturalmente, favorita dal microclima secco e ventilato dei Vosgi e spesso accompagnata dalla comparsa della muffa nobile (Botrytis cinerea), che concentra zuccheri e aromi. I vitigni autorizzati per questa tipologia sono solo quattro: Riesling, Gewürztraminer, Pinot Gris e Muscat. Ogni varietà dà origine a un VT con un profilo aromatico e gustativo unico: i Riesling VT sono tesi, minerali e agrumati; i Gewürztraminer opulenti e speziati; i Pinot Gris morbidi, mielati, quasi esotici.
La Sélection de Grains Nobles (SGN), invece, rappresenta la vetta assoluta del vino dolce alsaziano. Le uve vengono selezionate acino per acino, scelte manualmente tra quelle colpite dalla muffa nobile e concentrate da un lungo appassimento sulla pianta. La produzione è rarissima e limitata alle annate più favorevoli. I vini SGN sono ricchissimi di zucchero residuo, ma incredibilmente bilanciati da una freschezza penetrante e da una complessità aromatica fuori scala: note di miele, albicocca secca, zafferano, scorza d’arancia candita, cera d’api e spezie. Sono vini da meditazione, da lungo invecchiamento (30, 40, anche 50 anni), e rappresentano la firma aristocratica dell’Alsazia più ambiziosa.

V.T. & S.G.N, le perle enologiche alsaziane
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🏷️ I Grand Cru Alsaziani
L’Alsazia si compone di ben 51 vigneti elevati al rango maggiore di “Grand Cru”, parlasi di parcelle che si prestano al meglio che la viticoltura alsaziana possa offrire. Esploriamo alcuni di questi vigneti più celebri:
Schoenenbourg | Situato sopra il villaggio di Riquewihr, è uno dei Grand Cru più antichi e rinomati d’Alsazia. I suoli sono complessi, con marne, gesso e argille che donano ai Riesling una straordinaria profondità e capacità di invecchiamento. I vini sviluppano con il tempo aromi di agrumi canditi, miele, idrocarburi e spezie, mantenendo una tensione salina unica.
Schlossberg | Primo Grand Cru riconosciuto ufficialmente nel 1975, domina la valle sopra Kaysersberg. I suoli sono di granito frantumato, con forte pendenza. Il Riesling è il vitigno principe: i vini qui sono slanciati, verticali, eleganti, con una trama agrumata e minerale che si evolve in raffinatezza aromatica.
Brand | Situato a Turckheim su terreni granitici, è noto per vini espressivi e potenti. Riesling e Gewürztraminer trovano qui una casa ideale: i primi si distinguono per la freschezza e l’intensità fruttata, i secondi per aromi avvolgenti di rosa, frutta tropicale e pepe bianco. L’esposizione favorevole dona anche grande struttura.
Eichberg | A Eguisheim, questo Grand Cru presenta suoli calcareo-marnosi che trattengono bene il calore. I Pinot Gris e Gewürztraminer qui coltivati danno vini ricchi, cremosi, intensamente fruttati, con ottima predisposizione all’affinamento. Lo stile è generoso, avvolgente, spesso con finale speziato.
Pfersigberg | Sempre a Eguisheim, ma con suoli più leggeri e drenanti rispetto all’Eichberg. I Muscat qui coltivati offrono una delle espressioni più fini e aromatiche della regione: secchi, cristallini, con nitide note floreali e di uva fresca. Anche il Gewürztraminer mostra qui grande eleganza.
Rangen de Thann | Il Grand Cru più meridionale e anche il più ripido. I suoli sono di origine vulcanica, unici in Alsazia, e conferiscono ai Riesling e Pinot Gris un profilo affumicato, profondo, austero. I vini sono tra i più longevi della regione, con struttura poderosa e intensità fuori dal comune.
Kaefferkopf | Uno dei pochi Grand Cru autorizzati all’assemblaggio. Situato ad Ammerschwihr, è composto da diverse parcelle su suoli granitici, calcarei e argillosi. Le cuvée di Gewürztraminer, Riesling e Pinot Gris sono complesse, stratificate e di grande potenza aromatica.
Zinnkoepflé | Situato a Soultzmatt, è noto per il suo microclima secco e caldo. I suoli sono sabbiosi e calcarei. Gewürztraminer e Pinot Gris qui mostrano profumi intensi di frutta esotica e spezie dolci, con bocche ricche e opulente, perfette per l’invecchiamento.
Muenchberg | A Nothalten, con esposizione a sud-ovest e suoli vulcanici e sabbiosi. Il Riesling domina e offre vini strutturati ma eleganti, con sentori di erbe alpine, fumo e agrumi maturi. Uno dei Grand Cru più enigmatici e longevi.
Rosacker | Celebre per ospitare il Clos Sainte Hune, uno dei Riesling più iconici al mondo. I suoli sono calcareo-marnosi, e l’esposizione è perfetta per la lenta maturazione dell’uva. I vini sono tesi, minerali, maestosi e di straordinaria precisione.
Furstentum | A Kientzheim, con suoli calcarei e forti pendenze. Gewürztraminer e Pinot Gris trovano qui un habitat d’eccezione: i vini sono spesso ampi, floreali, speziati, con una dolcezza ben bilanciata da acidità fine.
Hengst | Ad ovest di Wintzenheim, con suoli argillo-calcarei molto pesanti. Il Gewürztraminer è protagonista assoluto, regalando vini potenti, densi, con profumi intensi e una bocca vellutata, avvolgente, spesso adatta a lunghi affinamenti.
Altenberg de Bergheim | Situato nel cuore dell’Alto Reno, è un altro Grand Cru dove è permesso l’assemblaggio. Le cuvée qui sono eleganti, complesse, con equilibrio tra forza e finezza. Riesling, Pinot Gris e Gewürztraminer sono ben rappresentati.
Kirchberg de Barr | Esposto a sud-est su terreni calcarei. I Riesling risultano tesi, minerali, con tratti agrumati che si fondono a note saline. Ottimo potenziale di invecchiamento. Il Muscat è qui molto espressivo, con un bouquet varietale cristallino.
Steinert | A Pfaffenheim, con forti pendenze e suoli calcarei duri. Pinot Gris e Gewürztraminer si distinguono per la struttura ampia e il naso ricco, con aromi di spezie dolci, frutta candita e cenni fumé. I vini hanno personalità da vendere.
Florimont | A Ingersheim, su un’altura ben esposta. Riesling e Pinot Gris sono spesso molto freschi, minerali, con acidità spiccata. Lo stile è tendenzialmente più austero e verticale rispetto ad altri Grand Cru più caldi.
Zotzenberg | Unico Grand Cru dove è autorizzato il Sylvaner. Situato a Mittelbergheim, su suoli calcareo-marnosi. Il Sylvaner qui può essere sorprendentemente profondo, salino, elegante, con capacità di evoluzione insospettabili.
Saering | Nei pressi di Guebwiller, su terreni marnosi e calcarei. I Riesling sono eleganti, con una trama acida precisa, profumi agrumati e una salinità fine. Stile sobrio, ma raffinato. Ottimi anche i Pinot Gris, con tessitura setosa.
Kessler | Sempre a Guebwiller, su suoli argillosi e calcarei. I vini sono generalmente più morbidi, fruttati e floreali. Il Riesling è qui meno tagliente, più fruttato. Ottima coerenza stilistica, anche nei millesimi più caldi.
Osterberg | Uno dei due Grand Cru da cui nasce il mitico Riesling Clos Saint Urbain di Zind-Humbrecht. Suoli marnoso-calcarei e clima ventilato: i vini sono austeri, lunghi, con una vena salina che affiora con l’affinamento. Grand cru da intenditori.

Il leggendario vigneto di Schoenenbourg
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🍽️ Cultura Gastronomica in Alsazia
Mangiare in Alsazia è un’esperienza totale: è immergersi in una cultura fatta di comfort food, artigianalità, fermentazioni lente e piatti che scaldano l’anima, specialmente nei lunghi inverni che caratterizzano la regione. Le pietanze qui sono sostanziose, decise, concepite per accompagnare bicchieri generosi di Riesling, Pinot Gris o Gewürztraminer. È una gastronomia che affonda le radici nella cucina contadina e monastica, che ha saputo mantenere il proprio carattere anche quando il resto della Francia inseguiva l’haute cuisine.
Uno dei piatti simbolo è senza dubbio la Choucroute garnie, una montagna di crauti fermentati e stufati con spezie, serviti con un assortimento di carni di maiale, salsicce (come il knack), pancetta e a volte patate. Il piatto perfetto da accompagnare con un Riesling secco: la sua acidità e la sua mineralità tagliano il grasso, bilanciano l’acidità dei crauti e nobilitano la carne.
Altro protagonista assoluto è il Baeckeoffe, letteralmente “il forno del fornaio”: un’antica pietanza da giorno di festa preparata con tre tipi di carne (manzo, maiale e agnello), marinati nel vino bianco con cipolle, aglio ed erbe, quindi cotti lentamente insieme a patate e verdure in un tegame di terracotta sigillato con pasta di pane. Un piatto rustico e maestoso, perfetto per un Pinot Gris strutturato o, in annate calde, persino un Pinot Noir alsaziano.
La Tarte flambée (Flammekueche) è invece il lato più semplice e conviviale della cucina alsaziana: una sorta di pizza sottilissima cotta al forno a legna, condita tradizionalmente con crème fraîche, cipolla e pancetta (lardons). Esistono anche versioni con formaggio Munster, funghi, o varianti dolci con mele e cannella. Da gustare con un Sylvaner o un Muscat secco, perfetti per la freschezza che regalano alla cremosità della base.
Tra i formaggi, il re indiscusso è il Munster, prodotto nelle valli dei Vosgi. Formaggio a pasta molle e crosta lavata, ha un odore potente e un gusto pieno, complesso, con note animali e speziate. Da accompagnare senza esitazioni con un Gewürztraminer Grand Cru, la cui aromaticità intensa riesce a contenere e sublimare l’esuberanza del formaggio.
Non mancano i dolci iconici: il Kougelhopf, una ciambella lievitata profumata con uvetta, mandorle e talvolta acqua di fiori d’arancio, ideale con un Pinot Gris moelleux o uno Spätlese-style Gewürztraminer; e il Pain d’épices, pane dolce speziato con miele, cannella, chiodi di garofano e anice, spesso servito a Natale, con cui un vendemmia tardiva (VT) può creare un matrimonio celestiale.

Tarte flambée, delizia alsaziana
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🍷 Cantine Espressive in Alsazia
Domaine Zind-Humbrech | Turckheim
Tra le cantine più celebrate d’Europa, Zind-Humbrecht è sinonimo di grandezza, precisione e spirito biodinamico. Fondata nel 1959, la tenuta è oggi guidata da Olivier Humbrecht, primo Master of Wine francese. La filosofia è quella della massima espressione del terroir, con rese bassissime, fermentazioni lente, affinamenti lunghi e una meticolosa cura della vigna. Il portafoglio di parcelle Grand Cru è tra i più impressionanti dell’Alsazia: Rangen de Thann, Brand, Hengst, Clos Windsbuhl, Osterberg, Heimbourg… Ogni vino ha una personalità scolpita, una firma inconfondibile fatta di verticalità, tensione e profondità. I Riesling sono leggendari, i Pinot Gris intensi e longevi, i Gewürztraminer avvolgenti ma sempre misurati.
Domaine Weinbach | Kaysersberg
Fondata nel 1612 dai monaci cappuccini e oggi gestita con grazia e intelligenza dalla famiglia Faller, Weinbach è il cuore pulsante della finezza alsaziana. La tenuta si estende ai piedi del Grand Cru Schlossberg, da cui nascono Riesling di rara eleganza, con tocchi floreali, pietrosi e agrumati. Ma anche i Gewürztraminer, Pinot Gris e Muscat sono esempi di equilibrio tra generosità e finezza. Tutti i vini riflettono l’impegno biodinamico, l’attenzione al dettaglio e una filosofia femminile, sensibile, lirica. Le etichette come “Cuvée Sainte Catherine” o “Clos des Capucins” sono autentiche poesie liquide.
Domaine Marcel Deiss | Bergheim
Visionario, iconoclasta, geniale: Jean-Michel Deiss ha rivoluzionato la viticoltura alsaziana con una convinzione granitica: il vino è figlio del luogo, non del vitigno. La sua cantina è famosa per le “complantations” – vigneti in cui convivono più varietà coltivate, vendemmiate e vinificate insieme – in netto contrasto con l’approccio monovarietale tradizionale. Il risultato? Vini di una complessità tattile e aromatica unica, spesso fuori da ogni schema. I suoi Grand Cru come Altenberg de Bergheim, Mambourg e Schoenenbourg sono esperienze sensoriali totali. Ogni sorso racconta la stratificazione del suolo, la luce della parcella, l’anima del vignaiolo. Unico.

Marcel Deiss, geniale viticoltore alsaziano
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Trimbach | Ribeauvillé
Un faro della classicità e della costanza qualitativa. La famiglia Trimbach vinifica a Ribeauvillé da 13 generazioni, dal 1626, e ha costruito una reputazione solida come il granito del loro mitico vigneto Clos Sainte Hune (sul Grand Cru Rosacker), da cui nasce uno dei Riesling più grandi del pianeta: un vino austero, cesellato, dal potenziale evolutivo quasi secolare. La gamma Trimbach è fondata su vini secchi, rigorosi, minerali, con un’impronta stilistica molto “germanica”, lontana dalla morbidezza e aromaticità estrema di altre maison. Anche i Pinot Gris e Gewürztraminer sono declinati con misura e fermezza. Un modello di sobrietà ed eccellenza.
Domaine Rietsch | Mittelbergheim
Un piccolo grande nome dell’Alsazia contemporanea, Jean-Pierre Rietsch è una delle voci più interessanti nel panorama dei vigneron naturali. Lavora su parcelle nel Grand Cru Zotzenberg, ma anche su vigne meno note, con un approccio che unisce sensibilità artigiana, rispetto del suolo e libertà creativa. I suoi vini sono vivi, vibranti, mai omologati: macera Muscat e Gewürztraminer sulle bucce, fa fermentazioni spontanee, zero filtrazioni, minima solforosa. Riesling taglienti, Sylvaner espressivi, cuvée orange ipnotiche: Rietsch è la dimostrazione che l’Alsazia può essere anche underground, poetica e visionaria. Per chi ama il vino che racconta senza urlare.
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