Non è una crisi, è rivoluzione: il vino secondo i Millennial
Un approfondimento ispirato a Wine Enthusiast, con le riflessioni di Become Somm
In un recente articolo pubblicato da Wine Enthusiast, la giornalista Kathleen Willcox sfata un mito sempre più diffuso: quello secondo cui i Millennial sarebbero responsabili della crisi del vino. Al contrario, questi giovani adulti stanno riscrivendo le regole del gioco, portando innovazione, sostenibilità e nuove modalità di consumo. Con Become Somm, esploriamo ogni sfumatura di questa trasformazione generazionale, la adattiamo al contesto italiano e cerchiamo di capire in che modo i Millennial stiano impattando sul mercato del vino mondiale!

il vino secondo i Millennial | Photocredits © Become Somm
Collezionare vino non è più come prima
Dimentichiamoci le vecchie cantine polverose dove il vino veniva “parcheggiato” per decenni. Oggi i Millennial collezionano bottiglie non solo per conservarle, ma per goderne nel presente e, allo stesso tempo, come investimento. La finanza incontra il gusto. L’uso di tecnologie come la blockchain, come nel caso del fondo Cask100, porta trasparenza, tracciabilità e accessibilità a un mondo che un tempo era elitario e chiuso.
Il punto di vista di Become Somm:
Questo approccio è emblematico di una generazione che vuole capire, partecipare, scegliere consapevolmente. Il vino non è più solo status, è anche cultura finanziaria e personale. Vedere giovani investire in vino come in opere d’arte o criptovalute è il segno che stanno trasformando il “collezionismo” in qualcosa di dinamico e autenticamente vissuto. Il mondo del vino ha la necessità di essere combinato con altri elementi per intercettare quanto più pubblico possibile.
Vini costosi sì, ma con significato e identità
I Millennial non acquistano più secondo le gerarchie classiche: “prima crescita”, punteggi dei grandi critici, brand blasonati. Sono curiosi, esplorano territori e vitigni alternativi, si fidano del passaparola, delle community digitali e degli influencer del gusto. E sebbene comprino bottiglie costose, lo fanno in base a un insieme più ampio di valori: qualità, sostenibilità, storie autentiche e bevibilità.
Il punto di vista di Become Somm:
È chiaramente un piacere assistere a questa rivoluzione. In aula, sempre più studenti ci chiedono delle etichette meno note ma sostenibili, dei piccoli produttori artigianali, delle varietà autoctone. In questa era, in cui la qualità è un requisito minimo, emergeranno tutti capaci di intercettare appassionati e consumatori raccontando delle storie autentiche e personali.
Il vino come esperienza multisensoriale e culturale
Una semplice degustazione non basta più. I Millennial vogliono un racconto, un contatto umano, un’esperienza immersiva. Dalle tenute che offrono concerti, arte, trekking, cucina gourmet, alle masterclass con i produttori: il vino è solo il punto di partenza. Château l’Hospitalet e Donum Estate sono esempi perfetti di questa “wine experience 2.0”.
Il punto di vista di Become Somm:
I consumatori cercano emozioni. Bisogna rispondere con percorsi enogastronomici che toccano il cuore, non solo il palato. Non basta più sapere se un vino ha 24 mesi in barrique; vogliono sapere chi l’ha fatto, perché, e magari ascoltare quella persona raccontarlo tra le vigne, con un calice in mano. È un ritorno all’autenticità, dove il vino diventa ponte tra persone. in Italia tutti coloro che adotteranno questo approccio ne vedranno i risultati non solo nel breve, ma soprattutto nel lungo termine.
Il lifestyle vinicolo: una scelta di valori, non solo di piacere
Gérard Bertrand lo dice chiaramente: per i Millennial il vino è parte di uno stile di vita, non solo un prodotto. L’enoturismo si fonde con arte, sostenibilità e connessioni sociali. Chi sceglie il vino oggi lo fa per sentirsi parte di qualcosa di più grande. L’esempio di Donum Estate, con la sua collezione d’arte e pratiche agricole rigenerative, mostra quanto i valori contino quanto l’aroma in bottiglia.
Il punto di vista di Become Somm:
Il lifestyle italiano, il concetto di Dolce Vita che spopola nell’immaginario collettivo dei turisti, deve essere il gancio su cui il mondo del vino italiano si deve attaccare per mantenere vigore e rinnovarsi. Proprio per questo motivo, ci rifacciamo ai concetti precedenti: è indispensabile incrociare il vino con quelli che sono gli elementi e le attività di altri settori.
Sostenibilità, etica e trasparenza: i nuovi pilastri del gusto
Il caso di Bodega Colomé è emblematico. Una cantina fondata sulla responsabilità sociale e ambientale, con un impatto reale sulla comunità locale. Storie come questa, un tempo relegate a note di fondo nei cataloghi, oggi sono le protagoniste. I Millennial vogliono sapere non solo cosa bevono, ma a quale mondo stanno contribuendo acquistando quella data etichetta.
Il punto di vista di Become Somm:
Questa è la parte più bella della nuova enogastronomia. I giovani non sono disposti a comprare un vino “buono” se non è anche “giusto”. Per questo nella comunicazione di Become Somm mettiamo in primo piano cantine che praticano la viticoltura rigenerativa, il rispetto del lavoro, la coerenza tra etica e qualità. Il vino è diventato un gesto politico, ambientale, sociale. È chiaro che in questo caso il processo di acquisto – che sia di un’esperienza oltre che di una bottiglia – è un piccolo tassello di un movimento più grande
Conclusione
Il quadro è chiaro: i Millennial non stanno rifiutando il vino, stanno scegliendo un vino migliore, più umano, più giusto. Vogliono sapere, esplorare, investire, condividere. E sono pronti a pagare di più per un prodotto che li rappresenta. Ciò che funzionava anche solo dieci anni fa oggi risulta obsoleto. In questo caso, siamo nell’anno zero: in questo mare di competizione, le cantine hanno una possibilità estremamente ghiotta per emergere davanti ad un nuovo pubblico estremamente interessante. Lo si deve fare adottando una comunicazione che avviene all’interno dei canali presidiati da milioni di appassionati, raccontando storie autentiche, proponendo esperienze che coinvolgono altri elementi al di fuori del vino. Insomma, possiamo dire che con i Millennial, il mondo del vino non è in crisi: è in piena fioritura.
Crediti Articolo : © Wine Enthusiast | Millennials Aren’t Killing the Wine Industry. They’re Changing It.