Guida ai vini di Bordeaux
Bordeaux non è solo una regione vinicola: è un impero del gusto, un’aristocrazia liquida, una sinfonia di terroir, storia e savoir-faire che ha definito e plasmato il concetto stesso di vino nel mondo. È la patria di alcuni dei vini più longevi, raffinati e collezionati della storia. Qui, ogni vigna ha un’eredità, ogni Château una leggenda, ogni bottiglia una firma.
Situata nel sud-ovest della Francia, dove le acque della Garonna, della Dordogna e dell’estuario della Gironda incontrano la brezza atlantica, Bordeaux è un mosaico di vigneti, castelli e foreste secolari. È la regione vinicola più vasta di Francia per superficie coltivata a vite AOC, ed è una delle più influenti a livello mondiale, capace di dettare stili, tendenze e standard qualitativi da oltre otto secoli. Bordeaux è allo stesso tempo classicismo e innovazione, territorio e cultura, business e poesia.

Mappa del vino, Bordeaux
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🏛️ Storia di Bordeaux
La storia vinicola di Bordeaux è antica, articolata e profondamente intrecciata alle grandi dinamiche geopolitiche europee. Le prime coltivazioni della vite risalgono probabilmente all’epoca romana, intorno al I secolo d.C., quando la città era nota come Burdigala. Ma la vera svolta arriva nel 1152, quando Eleonora d’Aquitania sposa Enrico II d’Inghilterra, rendendo Bordeaux parte del dominio britannico. Da quel momento, il “claret”, un vino chiaro e rosso scarico, comincia a viaggiare regolarmente verso l’Inghilterra: nasce il primo vero commercio internazionale del vino.
Per oltre tre secoli, Bordeaux fu un porto cruciale del vino verso i mercati inglesi e anseatici. Dopo il ritorno sotto la corona francese nel XV secolo, la città rimase comunque un nodo vitale del commercio europeo, favorita dalla sua posizione strategica e dalla rete fluviale. Nel XVII e XVIII secolo, le grandi famiglie di mercanti olandesi, irlandesi e inglesi investirono massicciamente nei vigneti e nella costruzione dei primi grandi Château, definendo quel modello bordolese ancora oggi alla base della produzione regionale.
Il 1855 è l’anno simbolico: per l’Esposizione Universale di Parigi, Napoleone III ordina la redazione di una classificazione ufficiale dei vini del Médoc e di Sauternes, basata sul prezzo di mercato e sulla reputazione storica. Nascono così i leggendari Cinque Premier Cru Classé: Château Lafite, Latour, Margaux, Haut-Brion e (dal 1973) Mouton Rothschild. Questa gerarchia, ancora oggi in vigore, ha consacrato Bordeaux come l’Olimpo del vino fine.
Il XX secolo porta con sé momenti durissimi – la fillossera, le guerre mondiali, la crisi degli anni ’70 – ma anche un potente rilancio: con l’aiuto di enologi visionari come Émile Peynaud e comunicatori globali come Robert Parker, Bordeaux diventa negli anni ’80 e ’90 sinonimo di investimento e lusso. Le sue aste fanno scalpore, le sue bottiglie diventano status symbol.
Oggi Bordeaux è nel pieno di una trasformazione. A fianco dei grandi nomi e dei Premier Grand Cru Classé, cresce una nuova generazione di vigneron che abbracciano la biodinamica, riducono gli interventi in cantina, e restituiscono autenticità al vino. Bordeaux è, oggi più che mai, un ponte tra la sua maestosa eredità e una sensibilità contemporanea. Un regno che continua a brillare, sorso dopo sorso.

Documento della classificazione del 1855
🌍 Clima e Suoli a Bordeaux
Il terroir di Bordeaux è un’architettura naturale complessa e affascinante, in cui il clima oceanico temperato, la rete fluviale e la straordinaria varietà di suoli si intrecciano in un equilibrio che ha del miracoloso.
Situata a ridosso dell’Atlantico e protetta dalle Lande de Gascogne, una vasta pineta che funge da scudo contro le tempeste oceaniche, la regione gode di un clima mild e umido, con inverni miti e estati calde, ma raramente torride. Le precipitazioni sono distribuite tutto l’anno, il che assicura una buona idratazione dei suoli ma impone ai vignaioli attenzione costante per evitare malattie fungine. È proprio grazie a questa combinazione di sole e pioggia, mitigata dall’effetto regolatore della Garonna, della Dordogna e dell’estuario della Gironda, che le uve possono maturare in modo progressivo, raggiungendo concentrazione senza perdere freschezza. I suoli sono l’altra colonna portante dell’identità bordolese. Nel Médoc, a ovest, dominano le graves: ghiaie alluvionali miste a sabbia, perfette per il Cabernet Sauvignon grazie al loro drenaggio eccezionale e alla capacità di accumulare calore. Qui, le radici affondano in profondità, cercando nutrienti e formando vini complessi, tannici e longevi.
Spostandosi a est della Dordogna, nella zona di Saint-Émilion e Pomerol, i suoli diventano più argillosi e calcarei: ideali per il Merlot, che matura prima e più facilmente, donando vini più morbidi e rotondi. A Graves e Pessac-Léognan, invece, troviamo un mix di ghiaia, sabbia e calcare, adatto sia ai rossi che ai bianchi strutturati. Infine, nei territori dolciari di Sauternes e Barsac, i terreni sono poveri e drenanti, con sabbia, limo e calcare, perfetti per favorire la botrytis cinerea e concentrare zuccheri e aromi.
Ogni appezzamento, ogni cru bordolese, è figlio di questa geografia minuziosa, in cui l’uomo ha imparato nei secoli a leggere la terra e ad assecondarne i ritmi. È un paesaggio tanto variegato quanto codificato, dove anche pochi metri possono significare una differenza di prezzo e di prestigio in bottiglia.

Suoli ghiaiosi nelle Graves, Bordeaux
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🍇 Vitigni a Bordeaux
Bordeaux non sarebbe Bordeaux senza il suo assemblage, quell’arte di fondere uve diverse in un unico vino armonico e profondo. La vera firma della regione non è il vitigno in sé, ma la complementarità dei suoi protagonisti. Eppure, conoscere i singoli interpreti è fondamentale per comprendere lo stile bordolese.
Il Cabernet Sauvignon è il re della riva sinistra, soprattutto nel Médoc e a Pessac-Léognan. È un vitigno tardivo, che ama i terreni caldi e ben drenati, e regala vini potenti, longevi, dal tannino deciso e dall’aroma di ribes nero, grafite, cedro e spezie. È la spina dorsale delle grandi cuvée.
Il Merlot, invece, domina la riva destra, con i suoi toni vellutati e avvolgenti. Matura prima del Cabernet, ama le argille profonde di Saint-Émilion e Pomerol e offre vini ricchi, morbidi, sensuali, con note di prugna, mora, cioccolato e sottobosco. È il cuore caldo del blend bordolese.
Il Cabernet Franc è spesso l’elemento fine ed elegante, usato per arrotondare e apportare note floreali e spezie dolci. Ha un ruolo importante a Saint-Émilion, dove in alcuni cru raggiunge la sua massima espressione.
Completano il panorama rosso il Petit Verdot, che dà colore e potenza, e il sempre più raro Malbec, storicamente più diffuso e oggi impiegato con parsimonia.
Sul fronte dei vini bianchi, due sono i pilastri: Sauvignon Blanc e Sémillon. Il primo dona freschezza, acidità e sentori vegetali e agrumati, mentre il secondo apporta rotondità, struttura e una magnifica attitudine all’evoluzione, specialmente nei vini botritizzati. Insieme, si trovano sia nei blanc sec che nei leggendari Sauternes e Barsac. A essi si affianca il Muscadelle, impiegato per aggiungere una nota aromatica floreale nei blend dolci.
A Bordeaux, ogni vitigno ha un ruolo ben preciso, ogni taglio è pensato per riflettere il terroir da cui proviene e per esaltare la personalità dell’annata. L’assemblage non è solo tecnica: è arte, storia e tradizione liquida.
La Classificazione dei Vini Bordolesi
La Classificazione del 1855 rappresenta ancora oggi uno dei pilastri del prestigio enologico di Bordeaux. Richiesta da Napoleone III in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi, fu realizzata dalla Camera di Commercio di Bordeaux sulla base del prezzo e della reputazione dei vini, non tramite degustazioni. All’interno di questa classificazione, il rango più elevato, quello dei Premier Grands Crus Classés, fu assegnato a quattro château del Médoc e uno delle Graves: Château Lafite-Rothschild, Château Latour, Château Margaux e Château Haut-Brion, quest’ultimo incluso nonostante si trovi fuori dal Médoc, a Pessac, per la sua storica notorietà e qualità riconosciuta da secoli.
Per quasi centoventi anni, questi quattro produttori rappresentarono l’élite assoluta della viticoltura bordolese. Tuttavia, nel 1973, ci fu un evento storico senza precedenti: Château Mouton Rothschild, inizialmente classificato come Deuxième Cru (Second Growth), fu ufficialmente promosso al rango di Premier Cru, grazie all’instancabile impegno di Philippe de Rothschild e al sostegno del Ministero dell’Agricoltura francese. Da quel momento, i Premier Crus sono diventati cinque. Lo stesso Mouton celebrò l’evento con il celebre motto “Premier je suis, Second je fus, Mouton ne change” (Primo sono, secondo fui, Mouton non cambia).
Questa classificazione, sebbene immutabile salvo rare eccezioni, non include tutte le denominazioni di Bordeaux: per esempio, Pomerol non fu inserita perché all’epoca era una zona ancora poco sviluppata commercialmente, nonostante oggi ospiti vini di fama leggendaria come Pétrus. Saint-Émilion, invece, ha una classificazione separata, rivista periodicamente, che rispecchia la qualità attuale dei vini più che la storicità del nome.
Oggi, i cinque Premier Crus – Lafite-Rothschild, Latour, Margaux, Haut-Brion e Mouton Rothschild – incarnano il vertice della qualità e della reputazione mondiale del vino rosso di Bordeaux. Ognuno di essi è simbolo di un terroir unico, vinificazioni di altissimo livello e uno stile inconfondibile, in grado di evolvere e migliorare per decenni.
Infine, esistono anche classificazioni parallele come quella dei Crus Bourgeois, che include proprietà valide ma escluse dal 1855, e quella dei Crus Artisans, che valorizza piccoli produttori indipendenti. In ogni caso, la classificazione dei vini di Bordeaux resta un sistema affascinante, storico, ma anche complesso, che continua ad avere una forte influenza sul mercato e sulla percezione globale del vino di alta qualità

I rossi, a Bordeaux, sono dei veri pezzi da collezione
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MÈDOC
HAUT MEDOC
L’Haut-Médoc è la spina dorsale della nobiltà vinicola bordolese. Qui, su suoli ghiaiosi drenanti e ben esposti lungo la Gironda, nasce una delle più alte concentrazioni di Château classificati nella famosa Classificazione del 1855. Questa macrozona ospita le sei AOC comunali più iconiche di Bordeaux: Saint-Estèphe, Pauillac, Saint-Julien, Margaux, Moulis e Listrac.
A Saint-Estèphe, i suoli argillosi e calcarei danno vini potenti, austeri, lunghi da domare. È la patria di Château Montrose, Cos d’Estournel e Calon-Ségur. A Pauillac, regna il Cabernet Sauvignon su suoli ghiaiosi, e si trovano tre Premier Cru leggendari: Château Latour, Château Lafite Rothschild e Château Mouton Rothschild. È qui che il vino si fa monumento. Saint-Julien rappresenta la sintesi perfetta tra potenza e grazia, con nomi come Léoville Las Cases e Ducru-Beaucaillou. Margaux, invece, è pura seduzione: il terreno leggero e sabbioso regala vini sensuali, eleganti, dalla tessitura fine, e Château Margaux incarna questa magia. Moulis-en-Médoc e Listrac-Médoc, pur meno blasonate, regalano bottiglie interessanti, con Château Chasse-Spleen e Fourcas Dupré tra le migliori espressioni locali. In tutta l’Haut-Médoc, il clima temperato oceanico e la mano esperta dei vigneron storici fanno sì che anche i millesimi più difficili possano riservare sorprese.
BÀS MEDOC
Più a nord, il Bas-Médoc (indicato spesso semplicemente come Médoc) è una zona dal carattere più rustico ma altrettanto genuino. I suoli diventano più argillosi e sabbiosi, il clima è più fresco e ventoso, e il Merlot assume un ruolo più importante. I vini sono meno austeri rispetto al sud, più rotondi, fruttati, perfetti da bere in gioventù, anche se alcuni château hanno saputo alzare l’asticella qualitativa. Château Potensac è un riferimento assoluto, mentre nomi come Château Loudenne e Château Greysac propongono Bordeaux autentici, accessibili, e dal grande fascino territoriale.

Escursione nel Mèdoc!
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PESSAC-LÉOGNAN E GRAVES
Spostandoci a sud di Bordeaux, arriviamo in Graves, terra che prende il nome proprio dal suo terroir ghiaioso, e che è storicamente tra le più antiche zone vitate di Francia. Il cuore qualitativo della zona è la sottozona di Pessac-Léognan, istituita nel 1987 per valorizzare i migliori terroir intorno alla città. Qui i vini rossi si esprimono con eleganza affumicata, terrosità e tannino nobile, mentre i bianchi secchi — a base di Sauvignon Blanc e Sémillon — sono tra i più complessi di tutta la Francia, capaci di decenni di evoluzione. Il riferimento assoluto è Château Haut-Brion, Premier Cru Classé, uno dei padri fondatori del mito bordolese. Accanto a lui, troviamo Château La Mission Haut-Brion, Domaine de Chevalier, Smith Haut-Lafitte e molti altri che hanno trasformato quest’area in un laboratorio di finezza e innovazione.
SAUTERNES E GRAVES
Sempre nella regione di Graves ma più a sud, Sauternes e Barsac sono le terre dell’oro liquido. Qui la nebbia mattutina prodotta dal circolo tra i fiumi Garonna e Ciron favorisce lo sviluppo della Botrytis cinerea, la muffa nobile. Questo miracolo naturale concentra zuccheri e aromi nelle uve, generando vini dolci di complessità leggendaria. Château d’Yquem, unico Premier Cru Supérieur della storia, è il faro assoluto, ma anche Château Suduiraut, Rieussec, Climens e Doisy-Daëne creano vini che sanno invecchiare per secoli. Barsac, più fresca e calcarea, produce versioni un po’ più tese e verticali rispetto alla morbidezza opulenta di Sauternes.
POMEROL
Dall’altra parte della Gironda, sulla Rive Droite, si entra nel mito di Pomerol. Non esiste una classificazione ufficiale, ma la reputazione dei suoi Château ha travalicato ogni schema. Il suolo qui è argilloso, profondo, con presenza di ferro (crasse de fer), ideale per il Merlot, che domina quasi incontrastato. I vini sono densi, sensuali, profondi, dotati di una texture cremosa e lussuosa. Château Pétrus è il nome che fa tremare gli appassionati: raro, costosissimo, mitologico. Ma non da meno sono Château Le Pin, La Fleur, L’Evangile, Vieux Château Certan. Pomerol è una denominazione che affascina per la sua compattezza territoriale e l’espressività immediata, quasi carnale, dei suoi vini.

Petrus, più simile ad una chiesa che ad uno sfarzoso castello
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SAINT-ÉMILION
A due passi da Pomerol, Saint-Émilion è Patrimonio dell’Umanità Unesco. I suoi paesaggi di colline, vigneti e villaggi medievali sono tra i più suggestivi di tutta la Francia. Il sistema di classificazione è diverso rispetto alla Rive Gauche: qui esistono i Grands Crus, Grands Crus Classés, Premier Grands Crus Classés B e A. Il Merlot è di nuovo il protagonista, spesso accompagnato dal Cabernet Franc. I vini sono corposi, opulenti, ma anche capaci di grazia e freschezza, a seconda della sottozona. Tra i più iconici troviamo Château Ausone, Château Cheval Blanc, Angélus, Pavie, Figeac, Canon e Troplong Mondot. Le parcelle su suoli calcarei dell’altopiano (plateau) danno i vini più longevi e raffinati, mentre i pendii argillosi offrono interpretazioni più muscolari e generose.
ALTRI TERRITORI
LIBOURNAIS
Il nome storico che abbraccia Pomerol e Saint-Émilion, ma anche zone meno battute come Lussac-Saint-Émilion, Montagne-Saint-Émilion e Puisseguin-Saint-Émilion, che offrono ottimi Merlot a prezzi più accessibili, mantenendo aderenza al territorio.
ENTRE-DEUX-MERS
La grande zona verde tra la Dordogna e la Garonna è spesso sottovalutata. In realtà è patria di freschi bianchi da Sauvignon Blanc, Sémillon e Muscadelle, perfetti per l’estate. Non mancano anche interessanti rossi e rosati, e numerose AOC Bordeaux Supérieur.
BLAYE e BOURG
Sulla riva destra della Gironda, a nord del Libournais, queste due zone storiche producono vini ricchi di carattere, soprattutto da Merlot e Malbec. A Blaye si trovano produzioni di qualità in forte crescita, spesso con conduzione biologica. Bourg, più collinare, offre vini saporiti e gastronomici, ancora poco conosciuti fuori dalla Francia.
🍽️ Cultura Gastronomica a Bordeaux
Bordeaux, oltre a essere una delle capitali mondiali del vino, vanta una cultura gastronomica profonda e radicata, che unisce la raffinatezza della cucina francese alla generosità dei prodotti locali. Il territorio, che si estende tra fiumi, oceano e colline vitate, offre una straordinaria varietà di ingredienti che si traducono in piatti autentici e ricchi di gusto.
Tra le specialità imperdibili spicca l’entrecôte à la bordelaise, una succulenta bistecca servita con salsa al vino rosso e scalogno, spesso arricchita con midollo osseo. Altrettanto rappresentativo è il magret de canard, petto d’anatra cucinato alla perfezione e spesso servito con fichi o mele caramellate. Gli amanti dei sapori rustici possono gustare i gésiers de canard confits, ventrigli d’anatra cotti nel grasso e serviti in insalate tiepide, oppure le grattons, simili ai ciccioli, perfetti da gustare con un buon bicchiere di vino rosso.
Il legame con l’oceano si riflette nei piatti a base di pesce e frutti di mare: le huîtres du Bassin d’Arcachon (ostriche) sono tra le più apprezzate di Francia, spesso accompagnate da un bicchiere di vino bianco secco. Non mancano le lamproies à la bordelaise, anguille di fiume cotte lentamente in una ricca salsa al vino rosso e porri, un piatto antico e profondo nei sapori.
Per concludere in dolcezza, Bordeaux offre i famosi canelés, piccoli dolci dalla crosta caramellata e dal cuore tenero, profumati di rum e vaniglia, ideali da gustare con un bicchierino di Sauternes o di cognac. La città e la sua regione, con i loro mercati vivaci, le brasseries tradizionali e i ristoranti stellati, invitano a un viaggio dei sensi dove ogni sapore racconta una storia antica, fatta di terra, mare e vino..

Chaource, ideale con un Vintage!
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🍷 Cantine Iconiche a Bordeaux
CHÂTEAU LAFITE ROTHSCHILD | PAUILLAC
Uno dei nomi più iconici della storia del vino. Eleganza pura, setosità, capacità di invecchiamento straordinaria. Emblema del Bordeaux aristocratico e senza tempo.
CHÂTEAU LATOUR | PAUILLAC
Potente, profondo, imponente. Latour è un vino monumentale, capace di evoluzioni lunghissime. È sinonimo di struttura e forza.
CHÂTEAU MOUTON ROTHSCHILD | PAUILLAC
Famoso non solo per la qualità ma anche per le etichette d’artista. Mouton unisce opulenza e finezza, con un timbro unico e riconoscibile.
CHÂTEAU PICHON LONGUEVILLE BARON | PAUILLAC
Second Growth leggendario, produce vini austeri ma ricchi, con grandissima capacità evolutiva e un bouquet speziato affascinante.
CHÂTEAU PICHON COMTESSE DE LALANDE | PAUILLAC
La sua eleganza e femminilità sono proverbiali. Un grande classico del Médoc, fine e vellutato, con un’anima profonda.
CHÂTEAU MARGAUX | MARGAUX
Uno dei vini più raffinati al mondo. Margaux è leggerezza, profumo, setosità. Ha uno stile etereo e floreale inconfondibile.
CHÂTEAU PALMER | MARGAUX
Spesso considerato un “terzo growth” solo sulla carta. Palmer è ampio, avvolgente, sensuale. Un vino artistico e seducente.
CHÂTEAU RAUZAN-SÉGLA | MARGAUX
Un Deuxième Cru in ascesa continua. Vino che combina grazia e consistenza, rappresenta al meglio il terroir di Margaux.

Il Leggendario Château Margaux
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CHÂTEAU LÉOVILLE LAS CASES | SAINT-JULIEN
Tra i Deuxième Cru più potenti e longevi. Di struttura e precisione chirurgica, spesso viene paragonato ai Premier Cru.
CHÂTEAU DUCRU-BEAUCAILLOU | SAINT-JULIEN
Finezza, eleganza e intensità. Un grande classico del Médoc, tra i più ricercati dagli appassionati.
CHÂTEAU GRUAUD-LAROSE | SAINT-JULIEN
Vino completo, speziato, molto bordolese. Ha un profilo caldo, morbido, avvolgente e grande attitudine al tempo.
CHÂTEAU COS D’ESTOURNEL | SAINT-ESTÈPHE
Esotico, speziato, opulento. Cos è immediatamente riconoscibile e non ha eguali nello stile. Un Deuxième Cru fuori dalle righe.
CHÂTEAU MONTROSE | SAINT-ESTÈPHE
Struttura poderosa, tannini intensi, lunghissima tenuta. Un vino austero da giovane, ma capace di evoluzioni nobili.
CHÂTEAU CALON-SÉGUR | SAINT-ESTÈPHE
Il cuore sulla bottiglia lo rende iconico. Ma è il vino che colpisce: forza e grazia in un equilibrio emozionante.
CHÂTEAU HAUT-BRION | PESSAC-LÉOGNAN
Unico Premier Cru al di fuori del Médoc. Potenza e finezza si fondono in un vino aristocratico, speziato e inimitabile.
CHÂTEAU LA MISSION HAUT-BRION | PESSAC-LÉOGNAN
Fratello spirituale dell’Haut-Brion, con un tocco più muscolare. Complesso, strutturato, vibrante.
CHÂTEAU SMITH HAUT LAFITTE | PESSAC-LÉOGNAN
Un Grand Cru Classé modernissimo e dinamico. I suoi vini sono profondi e lussuosi, perfetta espressione del terroir.
CHÂTEAU D’YQUEM | SAUTERNES
L’emblema assoluto del vino dolce nel mondo. Eleganza, potenza, acidità e dolcezza fuse in un equilibrio miracoloso.
CHÂTEAU CLIMENS | BARSAC
Un Barsac di straordinaria finezza, più fresco e delicato rispetto a Sauternes. Grande capacità evolutiva.
CHÂTEAU GUIRAUD | SAUTERNES
Uno dei più classici Sauternes, dal bouquet ricco di miele, zafferano e albicocca. Ottimo equilibrio tra dolcezza e acidità.

La nebbia gioca un ruolo cruciale nel Sauternes
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CHÂTEAU PÉTRUS | POMEROL
Il vino più leggendario di Pomerol. 100% Merlot, inarrivabile per profondità, velluto e concentrazione. Prezzo da leggenda.
CHÂTEAU LAFLEUR | POMEROL
Un vino per intenditori. Raffinato, preciso, emozionante. Di produzione limitatissima, è tra i più ricercati in assoluto.
CHÂTEAU L’EVANGILE | POMEROL
Un Pomerol sontuoso, ricco e moderno, di grande equilibrio e forza seduttiva. Espressione splendida del Merlot.
CHÂTEAU CHEVAL BLANC | SAINT-ÉMILION
Uno dei soli due 1er Grand Cru Classé A. Un blend perfetto tra Merlot e Cabernet Franc, vibrante, profondo, iconico.
CHÂTEAU AUSONE | SAINT-ÉMILION
L’altro 1er A. Misterioso, rarefatto, verticale. Vino di grande spiritualità, prodotto in quantità limitatissime.
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